Escursioni e gite

La strategica posizione de Il Borgo Centro Vacanze, sul confine tra la Costa degli Etruschi e l'entroterra Pisano, permette agli ospiti più curiosi di raggiungere facilmente sia le rinomate città d'arte che luoghi meno conosciuti ma ricchi di fascino e di storia.

Partendo da Il Borgo Centro Vacanze sarà possibile percorrere ogni volta un itinerario diverso tra i molti possibili, alla scoperta dei tanti centri d'arte disseminati nei dintorni, del vicino litorale o di paesaggi naturalistici di grande e particolare bellezza, attraverso piccoli o grandi borghi alla scoperta di pievi romaniche, rocche e torri di avvistamento medievali.

Ecco alcune delle mete possibili:

Baratti e Populonia

Via del Ferro
Durata ore 1 ora e 30 minuti
Itinerario fra sepolcri a tumulo e antichi edifici legati alla lavorazione del ferro, con interessanti valenze ambientali

Via delle Cave
Durata ore 2
Itinerario all'interno di un fitto bosco punteggiato da antiche cave per l'estrazione della pietra da costruzione e tombe a camera scavate nella roccia. Lungo il suo tragitto uno spettacolare scorcio panoramico sul Golfo di Baratti e sulla necropoli delle Grotte.

Via del Monastero
Durata della visita 2 ore e 30 minuti
L'itinerario si distacca dalla via delle Cave e prosegue sul versante opposto del promontorio fino a raggiungere il monastero benedettino di San Quirico e poi in direzione dell'Acropoli di Populonia. Scorci panoramici estremamente suggestivi.

Via della Romanella
Durata della visita 2 ore e 30 minuti
Lungo la Via del Ferro si diparte un itinerario che conduce fino ai resti dell'antiche mura di Populonia e che poi sale fino all'acropoli della città, ripercorrendo una antica strada basolata, oggi nascosta nel bosco.

Calci

Calci si trova pochi chilometri da Pisa, ai piedi dei Monti Pisani e al centro della Valgraziosa. La vallata, che ha l'aspetto di un anfiteatro, raccoglie sulle sue pendici i borghi che nel loro insieme costituiscono Calci.

Oggi Calci è un centro agricolo raccolto intorno alla Pieve dei SS. Giovanni ed Ermolao, circondato da terrazzamenti di olivo nella parte bassa e dominato nella parte alta dal Monte Serra, ricoperto di pinete e castagneti. Dall'alto, nelle giornate serene, si possono ammirare panorami bellissimi che vanno dalla città di Pisa all'Arcipelago Toscano.

Per la sua posizione strategica e la presenza della vicina Fortezza della Verruca, Calci si è sempre trovato coinvolto nelle sanguinose guerre medievali tra Pisa e Firenze. A partire dal Cinquecento, tuttavia, il paese iniziò a svilupparsi intorno al corso del torrente, dove fino al secolo scorso operavano oltre cento mulini mossi da ruote idrauliche. Il clima favorevole in ogni stagione dell'anno invita a passeggiate attraverso località interessanti dal punto di vista naturalistico, ambientale e storico-artistico.

Calci vanta due siti di rilevanza turistica: la Certosa Monumentale e il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa.

Fondata nel XV secolo grazie al lascito di un mercante armeno, la Certosa di Pisa è un complesso monumentale in stile barocco composto da un grande cortile interno dedicato alla vita comune e punto di incontro con il mondo esterno e da una serie di edifici che lo circondano in cui sono ricavate le celle, gli orti e gli ambienti più riservati, adatti alla regola di vita certosina. Tra questi si segnalano l'appartamento del priore, la biblioteca, l'archivio storico e la farmacia. Abitata dai frati certosini fino agli anni Settanta, la Certosa è oggi aperta alle visite.

Un'ala del complesso ospita il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa, che comprende collezioni paleontologiche, mineralogiche e zoologiche, oltre ad ospitare una galleria di cetacei tra le più grandi d'Europa e nuove sale dedicate ai dinosauri.

Campiglia Marittima

Campiglia Marittima è uno dei borghi storici più belli della Costa degli Etruschi. In questa terra dalle tradizioni antichissime, nel cuore della Val di Cornia, sono presenti suggestive testimonianze della civiltà etrusca, di quella romana e medievale.

I Forni fusori di Val Fucinaia, che risalgono al VII-VIII secolo a.C., ed il Parco Archeo-Minerario di San Silvestro, splendido museo a cielo aperto, raccontano l'affascinante storia della lavorazione dei metalli in epoca etrusca e nei secoli successivi.

Le terme di Caldana, a Venturina, anch'esse già conosciute in epoca romana ed etrusca, sono oggi luoghi attrezzati per il benessere psico-fisico. Tra gli uliveti, le vigne e la macchia mediterranea, si snoda la Strada del Vino della Costa degli Etruschi, culla della pregiata DOC Val di Cornia, dove si incontrano fattorie ed aziende agricole produttrici anche dell'ottimo olio extravergine di oliva locale e di gustosi prodotti tipici. La storia ed il folklore rivivono nelle sagre e nelle manifestazioni che si svolgono ogni anno, per celebrare le principali ricorrenze ed il trascorrere delle stagioni.

Guardistallo

La posizione strategica tra il mare e il verde delle colline fa di Guardistallo il luogo ideale per una vacanza che alterni giornate di relax in riva al mare a gite nell'entroterra a stretto contatto con la natura.

Nato come castello longobardo, dopo lo scioglimento dei feudi e la redistribuzione delle terre avvenuti nell'ambito della riforma agraria leopoldina (XVIII secolo) Guardistallo vide l'avvento di una nuova classe di facoltosi proprietari terrieri.

Nel 1870 venne costruita Villa Elena, dimora dei Marchionneschi, una delle famiglie più importanti della zona, e qualche anno dopo il teatro, luogo di svago per le famiglie ricche ed espressione della loro agiatezza. Il Teatro Marchionneschi, riaperto nel 1990 dopo un lungo periodo di restauro, con i suoi 180 posti e un'eccellente acustica è collegato ad un circuito di iniziative e attività di spettacolo che animano tutto il territorio, specialmente nella stagione estiva.

Il territorio è particolarmente apprezzato per l'olio di oliva, a cui è dedicata in primavera la Sagra della Crogiantina, dove l'olio viene gustato a crudo direttamente sul pane. Guardistallo è anche il paese dei mille presepi, allestiti nel borgo antico dagli abitanti e dagli alunni delle scuole nel periodo natalizio.

Per una giornata all'insegna della ricerca della pace interiore è visitabile il Convento di Valserena, gestito da una comunità di monache contemplative. Al convento si possono acquistare i prodotti che derivano dal lavoro manuale delle monache (creme, profumi, saponette, liquori).

Montescudaio

Originariamente sede di un monastero benedettino, nel Medioevo Montescudaio divenne un importante borgo grazie alla sua posizione strategica. Lungo il "percorso della memoria" si trovano i palazzi di nobili famiglie, come i Marchionneschi, i Ridolfi e i Guerrini, la Chiesa della SS. Annunziata, fino a raggiungere la Torre della Guardiola e il Piazzale del Castello con la Chiesa di Santa Maria Assunta, posti in posizione panoramica sopra il paese.

Un altro itinerario percorre la Via dei Pellegrini, l'area dell'antica Badia, l'oasi naturale attrezzata degli Scornabecchi e le fonti medievali. Montescudaio fa parte dell'Associazione Nazionale Città del Vino e vanta una propria DOC che comprende i comuni della Val di Cecina, esclusa Volterra. Nel 1968 nasce la Sagra del Vino (primo fine settimana di ottobre), mentre nel 1977 il vino ottiene la denominazione di origine controllata con due tipologie: un rosso a base di sangiovese, trebbiano, malvasia e altre varietà, e un bianco a base di trebbiano, malvasia e Vermentino che può essere prodotto anche come vin santo secco, semisecco o dolce.

Oltre ad essere Città del Vino, Montescudaio è anche Città del Pane, il classico toscano insipido cotto nel forno a legna.

Casale Marittimo

Casale Marittimo sorge su una collina che domina la valle del fiume Cecina. Il mare dista appena 12 chilometri e dalla costa sono ben visibili le isole dell'Arcipelago Toscano. Intorno al paese, e fra questo e il mare, si estende una campagna riccamente lavorata che produce cerali, olio, miele e un vino pregiato, il DOC Montescudaio.

Casale Marittimo è inserito nel percorso della Strada del Vino Costa degli Etruschi, che racconta un territorio caratterizzato da resti etrusco-romani e da borghi medievali, da colline boscose, campi e declivi coltivati, da paesaggi che sposano il verde della vegetazione con l'azzurro del mare e con un'offerta di cibi naturali e saporosi.

Nei dintorni recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio etrusco del VII secolo a.C., oltre alla necropoli di Casa Nocera, un complesso di sepolture dei principi guerrieri etruschi.

Il borgo medievale nasce intorno all'anno 1000 e i segni delle sue vicende sono visibili nel centro storico, rimasto pressoché intatto, con i suoi edifici in pietra, il Castello (i cui resti sono inglobati nel tessuto urbano) e la struttura ad anelli semicircolari di successive cinte murarie. Tra gli edifici di interesse si ricordano il Palazzo Rocca, la Chiesa di Sant'Andrea, nata sui resti dell'antica pieve, e la settecentesca Santa Maria delle Grazie.

Calendario denso, dalla primavera all'autunno, quello delle sagre e feste. Tra i vari appuntamenti gastronomici si segnalano in luglio la tradizionale Sagra delle Chiocciole e in agosto quella del cinghiale.

Tutte queste caratteristiche fanno di Casale un luogo ideale per gli amanti della vacanza al mare e in agriturismo, con passeggiate nel verde a piedi, a cavallo o in bici. Non a caso il comune ha ricevuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italia, a testimonianza delle sue qualità turistico-ambientali.

Larderello

Le manifestazioni naturali della zona di Larderello (lagoni, soffioni e sorgenti d'acqua calda) erano già note agli Etruschi e ai Romani, che utilizzavano i sali di boro per uso farmaceutico e per la preparazione di smalti.

Nel 1818 Francesco Giacomo Larderel, un commerciante di origine francese, impiantò presso Montecerboli il primo nucleo industriale per la produzione del borace e in pochi decenni l'industria boracifera, grazie alle continue innovazioni tecniche, divenne un modello d'avanguardia nel panorama industriale e tecnologico della Toscana. Fu così che nel 1846 il Granduca Leopoldo II di Lorena dette il nome di Larderello ad un abitato della zona per rendere omaggio al fondatore dell'industria boracifera.

Nel 1904 a Larderello avvenne il primo storico esperimento di produzione geotermolettrica e nel 1913 si ebbe l'installazione della prima centrale geotermica del mondo.

La particolare storia dello sfruttamento industriale dell'energia geotermica, unica nel suo genere in Italia, è ricostruita, grazie ad un dettagliato ed interessante apparato iconografico, documentario e strumentario, dal Museo della Geotermia di Larderello, fondato nel 1956. La collezione si compone di reperti storici databili tra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento e comprende campioni di minerali e rocce, macchinari per la perforazione, oltre a plastici relativi allo sviluppo dell'area, descrizioni e ricostruzioni dei metodi di estrazione dell'acido borico, alle attività di perforazione e di produzione di energia elettrica, registri contabili e carte geologiche.

Il Museo della Geotermia costituisce una miniera di informazioni utili per studiosi ed esperti e interessanti per tutti, in un percorso attraverso una parte di storia del nostro pianeta.

La strada del vino Costa degli Etruschi

Il percorso della Strada del Vino Costa degli Etruschi si snoda parallelamente alla costa tirrenica, tra i territori delle province di Pisa e Livorno, dalle alture che circondano la vallata del fiume Cecina fino al promontorio di Piombino. Dolci colline ricche di vigneti, di oliveti e di folti boschi fiancheggiano una costa dalle spiagge di sabbia bianca e fine e dal mare azzurro.

I comuni pisani attraversati dal percorso della Strada presentano caratteristiche diverse, ma sono accomunati da un ambiente suggestivo e in parte ancora incontaminato. La zona si presenta collinare nell'area interna rinfrescata dal corso del fiume Cecina e in larga parte coperta da aree boschive e macchia mediterranea: i vini sono freschi e profumati ma sempre ben strutturati e risentono positivamente sia della vicinanza del mare sia delle favorevoli condizioni dei terreni e delle esposizioni.

La Strada si snoda, partendo dal comune più meridionale della provincia, Monteverdi Marittimo, attraverso quelli che sono storicamente denominati i Tre Comuni: Montescudaio, Guardistallo e Casale Marittimo. Borghi medievali, antichi luoghi di guardia collocati in posizioni altamente panoramiche, di recente recuperati alla loro originale bellezza grazie a numerosi interventi di restauro che hanno permesso di ripristinare il cuore di questi borghi.

Superati i Tre Comuni il percorso entra nella Val di Cecina, scendendo verso Querceto, piccolo castello incantato in boschi da favola, per poi risalire ai quasi quattrocento metri di quota dei vigneti della zona di Sorbaiano a Montecatini Val di Cecina. Dopo una sosta a Riparbella, borgo circondato da fitti boschi e da una rigogliosa macchia mediterranea, si giunge a Castellina Marittima, paese che ci offre incantevoli scorci panoramici sul Mar Tirreno, conosciuto per l'attività legata all'estrazione dell'alabastro.

Il percorso, consigliato anche agli amanti della bicicletta, permette di conoscere la storia di questa parte del territorio pisano, che presenta le caratteristiche tipiche della Maremma collinare, a cavallo fra il mare e le colline interne della Toscana. Tipica di tale ambiente, la Macchia della Magona, custodita dal Corpo Forestale nei pressi di Casale Marittimo, possiede più di sessanta chilometri di sentieri ben tenuti dove si possono praticare, in tutta tranquillità, trekking, biking ed escursioni a cavallo.

Proprio tali caratteristiche del territorio sono alla base di grandi produzioni enologiche: camminando tra le vigne si percepisce immediatamente il grande fervore di iniziative e l'operosità dei viticoltori che hanno investito nella produzione di grandi vini (da rilevare che l'area è interessata a due DOC: la DOC Montescudaio e la DOC Val di Cornia) che sono andati ad arricchire il panorama enologico italiano.

Su tutto il territorio i vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT) racchiudono una grande varietà di tipologie che, secondo peculiari scelte aziendali, riflettono il legame con il territorio. All'interno di questa tipologia rientrano la maggior parte dei cosiddetti "Supertuscans", vini di grande struttura e longevità grazie ad un'accurata selezione in vigneto, un'attenta vinificazione ed un affinamento in botti piccole (barriques) o grandi (tonneaux).

La Macchia della Magona

Un mare di verde che si estende per oltre 1600 ettari: questa area naturale protetta, un tempo riserva di legname, visitabile tutto l'anno, rappresenta la meta ideale per il turismo naturalistico e sportivo.

Sedici itinerari si sviluppano in 50 km, per escursioni a piedi, a cavallo ed in mountain bike, in un ambiente tipicamente toscano che ospita una folta e ricca vegetazione.

Nel bosco, lungo la pianura, le colline o intorno ai fossi, si trovano boschi di latifoglie e di pini, ginestre. lecci e corbezzoli, aceri, olmi e molte specie arbustive che caratterizzano la macchia mediterranea, come il lentisco, il viburno e le eriche. La Macchia della Magona rappresenta un ottimo habitat per numerose specie animali : qui vivono, infatti, tra gli altri, cinghiali, caprioli, daini, mufloni, lepri, volpi, istrici, tassi, scoiattoli, martore.

Vi fanno sosta molti uccelli migratori come la beccaccia, il colombaccio e la poiana.

Per informazioni:
Comune di bibbona
telefono +39 0586 672226 / 0586 672226
www.comune.bibbona.livorno.it
Aperta tutto l'anno.

Suvereto

Splendido borgo medievale, le cui origini risalgono a prima dell'anno Mille, incastonato sulle pendici delle colline che dominano il mare e la Costa degli Etruschi, nella verde vallata attraversata dal Cornia, ricco di storia e di arte, Suvereto è un vero gioiello.

Il paese, dall'incantevole armonia architettonica, racchiude, dentro alle antiche mura, vicoli lastricati su cui si affacciano le case di pietra, i palazzi storici, le chiese di grande suggestione ed i chiostri ombrosi.

Folti boschi di sugheri, castagni, querce e la macchia mediterranea scendono fino al mare.

La campagna fiorente, ricca di viti e di olivi secolari, è attraversata dalla Strada del Vino.

Qui è tutto un pullulare di aziende agricole, frantoi, cantine, agriturismi, dove si possono gustare prodotti tipici e piatti che derivano da una genuina tradizione gastronomica.

Nelle magiche feste ispirate alla storia ed al folklore che, grazie alla mitezza del clima si svolgono tutto l'anno, il paese rinnova le sue antiche tradizioni, aprendosi anche all'arte ed alla ricerca del nuovo.

Il rifugio faunistico di Bolgheri

Vero gioiello naturalistico e primo rifugio faunistico del WWF istituito in Italia, questa zona umida di importanza internazionale è popolata, da novembre a maggio, da migliaia di uccelli acquatici.

Vi nidificano, tra gli altri, il tuffetto, l'airone rosso, il germano reale e la folaga ed è tappa per uccelli migratori come gli aironi bianchi, i beccaccini e le cicogne nere.

Il padule di Bolgheri, la cui bellezza si può apprezzare, in modo particolare, sostando nei capanni di osservazione e percorrendo i camminamenti costruiti sulle acque, è situato tra la fitta pineta ed un'ampia spiaggia, in un ambiente ricco di dune e di tomboli.

In questo suggestivo ed integro spaccato di antica Maremma trovano rifugio i caprioli, gli scoiattoli, le martore e, tra gli uccelli, le anatre ed i colombacci.

La vegetazione, folta di ginepri, pini, frassini e giunchi, si riflette nelle acque scintillanti della palude.

Riserva biogenetica dei Tomboli

I Tomboli, lunghi cordoni di dune ricoperti da una fitta vegetazione che, dalla spiaggia, si spingono verso l'interno della fascia costiera, rappresentano un caratteristico ecosistema creato per difendere le zone coltivate dai venti marini.

La Riserva naturale biogenetica dei Tomboli di Cecina, che si estende per 15 km, è una tra le più belle foreste italiane, ricca di una folta e varia vegetazione che si differenzia via via che ci si inoltra dal mare verso l'entroterra.

Sulla spiaggia fioriscono il giglio e il papavero di mare, mentre, nella macchia bassa, i ginepri fissano le dune più esterne e nella macchia alta prevalgono i lecci, i pini marittimi ed i pini domestici.

La Riserva offre rifugio a varie specie di animali: conigli selvatici, volpi, donnole, istrici, caprioli e tassi.

Tra gli uccelli trovano dimora le tortore, i picchi verdi, le upupe ed i colombacci, che sostano qui per lunghi periodi di tempo.